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"È più di un anno che mi ritrovo con le poesie di Giuseppe Bova, rigirate nella lettura e nella memoria alla ricerca di un nodo su cui fermarsi. E in quel nodo sentirci il cappio della libertà e alla libertà di esistere. Giuseppe Selvaggi il desiderio dell'oltre non induce alla paralisi, fornisce semmai una ragione non effimera, una spinta, una motivazione ulteriore. Vivere con responsabilità la propria vita, il dovere del proprio ruolo e della propria condizione, ma con la consapevolezza della esteriorità dei beni materiali e delle potenzialità dell'interiorità: [...] la capanna così nuda / così povera / da contenere tutto." (Corrado Calabrò). "Pino è diverso. Come acceso da una luce che non si spegne alle folate del vento, acceso da una tensione umana che sa farsi musica del cuore. I suoi versi hanno la grazia di un dono offerto con discrezione ma sanno affrontare temi aspri e cocenti, sanno opporsi al dilagare del ludibrio, della incoerenza, del disastro apparecchiato dagli uomini nel momento in cui hanno deciso di affidarsi al dio danaro..." (Dante Maffia)